Il patto di non concorrenza è quello strumento, disciplinato dall’art. 2125 del Codice Civile, grazie al quale le aziende possono tutelarsi dai comportamenti scorretti di propri soci/partner/dipendenti che potrebbero compiere azioni illecite contemplate nel contratto, anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
Potrebbe accadere, infatti, che un soggetto, una volta interrotto il rapporto con l’azienda, utilizzi le competenze acquisite ed i processi di lavorazione acquisiti nel corso dell’attività lavorativa, per avviare una propria attività o per lavorare presso un’altra impresa in concorrenza con quella del precedente datore di lavoro.
In tal caso si verrebbe a creare una sorta di conflitto di interessi. Da un lato infatti, avremo l’interesse del datore di lavoro a non vedere la propria attività compromessa da altri imprenditori concorrenti, mentre dall’altro quello del lavoratore ad agire liberamente, cercando un nuovo lavoro o iniziando una nuova attività.
Nel caso che in cui un’impresa abbia il sospetto che ex dipendenti, soci o collaboratori abbiano violato il divieto di concorrenza, stipulato tramite un patto tra le parti o incluso nel contratto che regola il rapporto di lavoro, spetta all’avente diritto l’onere della prova per poter tutelare un proprio diritto ed intraprendere una causa in giudizio.
Si eseguono indagini e accertamenti probatori necessari a dimostrare il mancato rispetto del patto di non concorrenza su tutto il territorio italiano ed all’estero. Grazie al metodo di investigazione scientifico, volto alla raccolta di prove certe e oggettive, Discovery è in grado di rilevare e documentare tutte le attività svolte in violazione del patto di concorrenza da parte di un ex socio, dipendente, agente o collaboratore di un’azienda.
La finalità delle indagini sarà quella di ottenere prove che dimostrino con certezza il mancato rispetto del patto di non concorrenza. Al termine delle operazioni verrà redatto il report investigativo che ha valenza probatoria. Con questa modalità, la società può tutelarsi e far valere i propri diritti in sede giudiziale, ottenendo un risarcimento del danno subito.